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Confindustria contro il corporativismo nelle professioni;il Presidente A.N.P.A."I Praticanti e Giovani Avvocati Italiani condividono"  
 
Ecco un breve passo dell'intervento di giovedì 26.05.2005 del Presidente di Confindustria Dott. Montezemolo all'Assemblea Generale 2005 di Confindustria http://www.confindustria.it/

"L'Italia resta fra le realtà più chiuse anche per le professioni [.........................]
La riforma delle professioni, concepita per immettere un po' di concorrenza in questo settore, è stata prima snaturata al punto di introdurre nuove protezioni e poi accantonata. Tutto resta come prima: e non è un bene,perché perdiamo competitività internazionale anche in questo settore.E si rafforza la convinzione che l'Italia sia il regno delle corporazioni intoccabili. Soprattutto quando si avvicinano le elezioni".

L'intero documento relativo all'interessantissimo intervento del Pres. Montezemolo lo trovate su www.dirittoegiustizia.it
(ovviamente per gli abbonati).
 
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L'A.N.P.A. ribadisce la necessità di abbattere le inique barriere all'accesso alla professione,nonchè la necessità di abolire il divieto delle tariffe minime al fine di garantire ai Giovani Avvocati nei primi anni di attività professionale di adottare tariffe concorrenziali rispetto ad un avvocato cassazionista che ha già un "pacchetto clienti" consolidatosi.
Gli interessi di un Giovane Avvocato non possono essere i medesimi di un avvocato che ha 8,10 anni di anzianità professionale.
 
da www.dirittoegiustizia.it del 27.05.2005

Libera professione (intellettuale) in libero Stato: Anpa contro tutti

«I praticanti ed i giovani avvocati salutano con immenso favore le istanze di liberalizzazione delle professioni intellettuali espresse oggi dal Presidente Montezemolo all'assemblea di Confindustria 2005». Ad affermarlo ieri è stato il presidente dell'Associazione nazionale praticanti e avvocati Gaetano Romano. «Concordiamo pienamente con il Presidente Montezemolo - ha detto Romano - specie nella parte in cui chiede l'immissione di forti dosi di concorrenza nel settore delle libere professioni. È da anni che i giovani legali italiani denunziano la chiusura corporativa nella professione forense».

«È assolutamente necessario - ha continuato - adottare un assai minore tasso di regolamentazione che innalzi il grado di competitività del sistema ordinistico italiano». L'Associazione nazionale praticanti e avvocati «chiede invero da tempo di abbattere sia le barriere corporative che ostano ad un equo accesso alla professione legale per i praticanti avvocati, sia l'abolizione delle tariffe minime forensi che "ingessano" il sistema a danno dei Giovani avvocati nei primi anni della propria carriera professionale».

I praticanti ed i Giovani avvocati «chiedono al Governo di accogliere senza ritardo queste istanze affinchè si blocchi l'inesorabile declino delle libere professioni». «L'Anpa - conclude Romano - rileva con preoccupazione come si stia creando una pericolosa frattura nel mondo forense tra i 60 mila praticanti ed i giovani avvocati da una parte e l'avvocatura Cassazionista dall'altra che sembrano rappresentare interessi diversi e talvolta contrastanti».

Di seguito altri interventi dell'A.N.P.A. in favore dei Praticanti e dei Giovani Avvocati Italiani.
Aboliamo le tariffe minime forensi che impediscono ai Giovani Avvocati Italiani di usufruire della libera concorrenza nella professione forense
 

 

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