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Pronto Dossier "Politically Incorrect" dell'A.N.P.A. sulla Commissione Siliquini


 

L'A.N.P.A. è già informalmente in possesso della proposta di riforma ministeriale contro il libero accesso alla professione forense che verrà presentata pubblicamente dalla Commissione Ministeriale "Siliquini" dopo le elezioni regionali.Non appena sarà presentato ufficialmente il documento finale della "Commissione Ministeriale contro i giovani legali italiani", l'A.N.P.A. diffonderà alle maggiori agenzie di stampa nazionali, nonché ai quotidiani specializzati un "Dossier Verità" politicamente scorretto sulla Riforma Siliquini, ovvero i veri motivi che stanno dietro il più grave attacco degli ultimi dieci anni al libero accesso alla professione forense.Anche Radio Radicale, la Radio Ufficiale del Parlamento Italiano, sempre vicina ai praticanti ed ai giovani avvocati italiani, ci ha dato massima disponibilità per garantire la massima informazione possibile a 360°.Cercheremo anche di organizzare una conferenza stampa contestualmente alla presentazione di questo corposo Dossier intitolato "Fuori e dentro la Commissione Siliquini".Il coraggioso Dossier farà piena luce sui possibili "veri interessi" della politica,dell'avvocatura,dell'ambiente accademico,nonché di qualche organo di informazione a favore delle scuole post-universitarie a pagamento.
Vi diamo solo una piccola anticipazione dello stesso dossier.Si tratta di alcuni estratti dalle proposte di legge presentate negli anni scorsi in tema di accesso e formazione dal Sott. Siliquini,allora del CCD.Riteniamo non debbano essere accompagnate da alcun commento.Basti pensare che è presente addirittura l'auspicio del "numero chiuso" nell'accesso alla professione forense.Altra "particolarità" era la "previsione" già nel 1996 - sempre da parte del Sott. Siliquini - del sorteggio tra Commissioni d'esame (assai simile a quello del DL Castelli).Ringraziamo il Presidente dell'A.N.P.A. Savona Ivano Lusso per l'apporto davvero prezioso.

Estratto del disegno di legge n.75 della XIII Legislatura per la riforma della professione presentato dalla Senatrice di Torino di Alleanza Nazionale,Sott. al MIUR ,Maria Grazia Siliquini.

Art. 40.
(Registro dei praticanti e tirocinio forense)

1. Nel registro dei praticanti annesso all'albo hanno diritto di essere iscritti tutti coloro che siano in possesso dei requisiti di cui all'articolo 11, comma 1, lettere a), b) e c), e non abbiano superato i trentacinque anni di età [...............]

Art. 41.

(Modalità del tirocinio forense)

1. Il tirocinio consiste nell'effettiva pratica della professione forense nelle sue diverse esplicazioni, sotto la vigilanza del consiglio dell'ordine. Gli avvocati hanno l'obbligo di accogliere nei propri studi gli aspiranti alla pratica e di favorirne l'espletamento.
2. Il periodo di tirocinio forense ha la durata minima di tre anni.
[.............]

Art. 43.

(Esame di abilitazione)

1. L'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato é indetto ogni anno dal Consiglio nazionale forense. Esso é unico per tutto il territorio della Repubblica e si svolge presso ciascun distretto di corte d'appello. Un candidato puó essere ammesso all'esame per non piú di tre volte.
2. Le commissioni distrettuali sono nominate dal Consiglio nazionale forense entro il 30 settembre di ogni anno e sono composte da sette membri effettivi e da sette supplenti. Uno dei membri effettivi ed uno dei membri supplenti debbono essere docenti di discipline giuridiche nelle università e designati dal Consiglio universitario nazionale. I membri avvocati devono essere iscritti all'albo da almeno dieci anni. La presidenza e la vice presidenza vengono assunte dai membri avvocati con maggiore anzianità di iscrizione e, in caso di pari anzianità, dal piú anziano di età.
3. Non appena avvenuta la nomina delle commissioni distrettuali, e comunque non oltre il 31 ottobre di ogni anno, presso il Consiglio nazionale forense si procede per sorteggio ad abbinare i candidati di ciascun distretto con le commissioni. Il sorteggio si compie in seduta pubblica inserendo in una urna denominata "A" tanti biglietti quanti sono i distretti, tutti eguali, arrotolati, trattenuti da elastico, della lunghezza di centimetri 5 e la larghezza di centimetri 4, recanti ciascuno l'iscrizione "commissione del
distretto di...", con l'indicazione del distretto, e in una urna denominata "B" altrettanti biglietti dalle stesse caratteristiche anzidette, recanti ciascuno l'iscrizione "candidati del distretto di...", con l'indicazione del distretto. L'abbinamento avviene con estrazione di un biglietto dall'urna A e subito dopo di un biglietto dall'urna B. L'estrazione dei biglietti é effettuata dal presidente del Consiglio nazionale forense o da un
consigliere dallo stesso delegato.4. Ciascuna commissione esaminatrice delibera, previo controllo dei titoli, sull'am missione all'esame dei praticanti che ne abbiano fatto domanda.Contro la deliberazione che neghi l'ammissione, il candidato puó ricorrere nel termine di dieci giorni dalla comunicazione al Consiglio nazionale forense. In pendenza della decisione, egli ha diritto di essere ammesso a sostenere l'esame sotto condizione.5. Il candidato puó essere ammesso a sostenere l'esame soltanto presso la commissione abbinata ai candidati del distretto nella cui circoscrizione é stato iscritto ed ha esercitato la pratica negli ultimi due anni.6. Colui che abbia superato l'esame di abilitazione puó iscriversi soltanto nell'albo di un ordine circondariale compreso nel distretto nella cui circoscrizione é stato iscritto ed ha esercitato la pratica negli ultimi due anni e non puó chiedere il trasferimento se non siano trascorsi almeno due anni dall'iscrizione all'albo.

Per chiudere in bellezza:

Un estratto del preambolo dello stesso disegno di legge n.75 della XIII Legislatura presentato sempre dal Sig. Sott. Siliquini:

"...Si ritiene questa prospettata un'innovazione per cosí dire "minima", al fine di arginare il tumultuoso moltiplicarsi di nuovi procuratori, che nel volgere di qualche anno potrebbero costituire veramente un problema di inserimento utile nella società e quindi di sopportabilità da parte della stessa, con tutti i rischi di violazioni sempre piú frequenti e gravi sul piano deontologico, tali da rendere risibile il requisito della condotta specchiatissima ed illibata che si richiede (e si deve richiedere) per l'iscrizione nell'albo. Certo la soluzione radicale, per un armonico equilibrio fra popolazione residente nel circondario, o in altro ambito locale, e avvocati operanti in quello stesso territorio, sarebbe la restaurazione del numero chiuso...... ".

Ringraziamo altresì il Collega che ci ha inviato questa nuova incredibile dichiarazione sottoestesa del Sott. Siliquini riportata da Diritto e Giustizia in data 9.09.2004 :

''.......[.....] D'altronde, il numero degli iscritti alle facoltà universitarie è in costante crescita e, conseguentemente, aumentano, in modo degenerativo per il sistema, le richieste di accesso alle professioni. Tutto il processo deve, quindi, essere nuovamente regolato e calibrato per garantire la preparazione dei futuri professionisti e la qualità delle loro prestazioni»

Comunicato Stampa A.N.P.A.

I praticanti ed i giovani avvocati A.N.P.A. annunciano un "dossier" politically incorrect
sulla Riforma Siliquini

“E’ arrivato il momento di mettere da parte anfibole ipocrisie ed artate segretezze. Contestualmente alla definizione dei lavori della Commissione Ministeriale presieduta dal Sott. al MIUR, Maria Grazia Siliquini, Senatrice torinese di Alleanza Nazionale – i praticanti ed i giovani avvocati dell’A.N.P.A. diffonderanno anche ai maggiori organi di informazione specializzati un dossier “politically incorrect” sulla Commissione Siliquini e sui reali motivi che stanno dietro dietro il più grave attacco degli ultimi dieci anni al libero accesso alla professione forense.Successivamente il dossier e le prossime iniziative dei giovani legali A.N.P.A. contro la “Riforma Siliquini” verranno illustrate su “Radio Radicale” , la radio ufficiale del Parlamento.
Pur essendo stati raggiunti livelli di tensione anche più alti in occasione del DL Mirone del 1998 e soprattutto con il DL Castelli del 2003, l’Associazione Nazionale Praticanti e Avvocati non ha mai messo in dubbio i buoni intendimenti in merito sia da parte dei rispettivi proponenti, sia nel secondo caso anche dell’allora Presidente del Consiglio Nazionale Forense Avv. Remo Danovi.Riteniamo per converso che il Sott. Siliquini si debba assumere innanzi alla pubblica opinione la piena responsabilità politica e morale del tentativo di una riforma dell’accesso alla professione forense basata sulle “scuole forensi”, dei cui motivi fino ad adesso – responsabilmente anche da parte dell’A.N.P.A. - si è detto solo quello che si “doveva dire” e si è fatto sapere solo quello che si “doveva far sapere”.
Per quanto riguarda l’accesso alla professione di avvocato a mezzo delle scuole forensi - cui è quasi esclusivamente dedicato il dossier A.N.P.A. - denunciamo pubblicamente che il Pres. del C.N.F. Alpa ed il Segr. Bassu, nonché il Sott. Siliquini hanno fino ad adesso viepiù cercato lo scontro con le nuove generazioni, ed a questo punto all’A.N.P.A. non rimane altra scelta che rendere edotti i giovani Colleghi e le loro famiglie riguardo ciò che è realmente avvenuto dentro e fuori la Commissione Siliquini in questi ultimi nove mesi.
Diverso è il giudizio positivo che i giovani continuano a riporre pertinacemente nei confronti di tutti gli altri componenti del C.N.F.
Abbiamo sperato sino alla fine che il Sott. Siliquini ,dopo essersi accorto che non esiste alcun assenso alla riforma apprestanda né da parte dalla base dell’avvocatura, né da parte degli studenti di giurisprudenza, né apparentemente da altre componenti della maggioranza governativa, decidesse di operare una opportuna retromarch in merito; invero un lasciapassare da parte di alcune Istituzioni od associazioni forensi - vedi documento di Arezzo prodromico al DL Castelli - non significa in alcuna maniera consenso della base e non di rado si è tramutato in un autentico boomerang elettorale e mediatico.
Siamo sicuri il dossier A.N.P.A. potrà essere un valido vademecum per tutti i circa 270.000 studenti universitari, per gli oltre 60.000 praticanti, per le loro famiglie e per i giovani avvocati che si riconoscono nell’A.N.P.A. in vista delle prossime elezioni regionali di Aprile.
Dal momento in cui verrà presentato il documento finale della Commissione – e quindi il dossier A.N.P.A. - avrà inizio una durissima battaglia nei confronti della “Riforma Siliquini contro i giovani” che culminerà con il Congresso Straordinario A.N.P.A. a Benevento”.

 

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