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IL SOLE 24 ORE:
"Un tampone tanto più urgente quanto insufficiente a sanare le troppe
falle aperte da anni sull'esame forense".

[28 giugno 2003]


È il minimo comune denominatore delle reazioni, il giorno dopo l'approvazione nell'Aula di Montecitorio del decreto legge 112/2003, che riunisce associazioni sindacali di categoria
e dei giovani aspiranti alla professione.

L'Anpa, l'associazione nazionale dei praticanti e degli avvocati, contesta innanzitutto il metodo della decretazione d'urgenza. "È un orrore giuridico-costituzionale - ha spiegato il presidente Gaetano Romano - che si regge sul paradosso della necessità e dell'improrogabilità rinviando al 2004 le uniche modifiche sostanziali che, nelle intenzioni del ministro Castelli, avrebbero dovuto entrare in vigore subito".

Di fatto, la "riforma" avrà un'applicazione differita: la sessione 2003 vede il debutto del diritto comunitario, il ritorno ai codici commentati, l'incompatibilità tra commissario e cariche elettive in seno a Ordini e Cassa e la conseguente ineleggibilità degli esaminatori per un certo periodo successivo all'ultima tornata di esami. Solo da dicembre 2004, sarà introdotto il principio della pratica prevalente per il rilascio del certificato e il sorteggio della sottocommissione che correggerà gli iscritti.

Una misura che, secondo Romano, non mette al riparo dal turismo forense "perché chi si vuole trasferire presso sedi più "magnanime", continuerà a farlo, anticipando il trasloco di un anno". E anzi, la tradizionale diffidenza tra sedi del Nord e del Sud, "potrebbe alimentare, in caso di abbinamento per sorteggio, reciproche ripicche a danno della neutralità di giudizio". Il decreto legge costituisce - secondo Michelina Grillo, dell'Associazione nazionale forense - "un'occasione sprecata ma anche un pericoloso alibi.

Se non c'erano le condizioni di agibilità politica, perché presentare un decreto legge che lascia scoperti esattamente tutti i nodi urgenti che aveva il compito di sciogliere?". Per Michelina Grillo, "con la scusa di aver già innovato l'esame c'è il rischio che si rinunci a mettere mano, tra un anno, a una vera riforma dell'intero percorso di formazione e di accesso alla professione".

Un appuntamento che, al contrario, per Silvano Berti, presidente dell'Oua, è più vicino. "Proprio l'approvazione del decreto, con tutti i suoi limiti - ha ribadito Berti - sgombrerà il campo dall'"emergenza esame" e permetterà di riportare il dibattito sul tema di una moderna formazione dei futuri avvocati. Si capirà davvero se c'è la volontà del Governo di riformare e di investire risorse economiche, nelle scuole di specializzazione".

Per Mario Papa, presidente dei giovani avvocati dell'Aiga, "dopo aver riconosciuto l'incompatibilità delle cariche, la volontà del Legislatore di giungere a una riforma complessiva dell'accesso c'è". Infine, il Consiglio nazionale forense conferma: "non è positivo il rinvio di ogni novità a dicembre 2004. Ma l'importante è aver avviato un intervento riformatore, atteso da anni e ora non più arrestabile".

 

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